LA SOMMELIER CONSIGLIA..
Il Picolit è considerato una gemma dell'enologia italiana. Così chiamato per la scarsa produzione dei suoi acini e grappoli, oppure secondo altre versioni, per le ridotte dimensioni della sua uva. Oggi questo vino è prezioso ed introvabile, basti pensare che la sua produzione annua è di circa 500 ettolitri, non a caso si dice che sia il vino dei principi e dei papi, di cui ne deliziò i palati. Un tempo era coltivato in tutto il Friuli, oggi invece permane solo sui colli udinesi e goriziani a causa della sua scarsa produttività, la vite produce infatti pochissimi e radi acini, circa 10-15 acini per grappolo.La sua seppur ridotta produzione è considerata quasi un miracolo della natura, se si pensa all' aborto floreale spontaneo che la pianta subisce, per cause legate anche al clima della zona.
RManualmente, e almeno con quattro o cinque passaggi consecutivi, sono raccolte le uve acino per acino, quando questi ultimi hanno raggiunto il giusto grado di attacco da parte della botrytis cinerea. Sentori mielati e profumi che ricordano la confettura, la frutta secca e cotta. Rotondo e armonico al palato, avvolgente e di buon corpo, conferma l’olfattiva e chiude con un finale speziato che richiama la cannella e la vaniglia.
Il Tokaj Aszú 5 Puttonyos di Samuel Tinon nasce in vigneti situati nella rinomata regione di Tokaji, in Ungheria. È prodotto in prevalenza con uve Furmint e con uve Harslevelu, raccolte interamente a mano, acino per acino, una volta che i grappoli sono stati attaccati dalla muffa nobile Botrytis cinerea. Le uve sono poste a macerare in un vino secco per 30 giorni, dopodiché la fermentazione avviene in botte per 2 anni, costantemente a contatto con l'ossigeno, fino all'imbottigliamento. Al naso sentori di limone e frutta candita, arricchite da note di tabacco, menta e pepe, miele e torrone. Al palato risulta intenso e corposo.